La fistola anale e la fistola perianale sono condizioni proctologiche comuni che possono influenzare significativamente la qualità della vita. In questo articolo, approfondiremo cos’è una fistola anale, i suoi sintomi, le cause e le opzioni di trattamento, rispondendo anche alle domande più frequenti su questa patologia.
Che cos’è una fistola anale?

La fistola anale è un canale di comunicazione tra la sede d’origine dell’ascesso ano-rettale (orifizio interno) e uno o più orifizi cutanei esterni (orifizio esterno) posti nella regione perianale, a maggiore o minore distanza dall’ano. Quando la fistola si sviluppa in una zona più ampia intorno all’ano, si parla di fistola perianale.
Quali sono le differenze tra fistola anale e fistola perianale
La fistola anale e la fistola perianale, sebbene simili, presentano alcune differenze fondamentali. Comprendere queste differenze è essenziale per una diagnosi corretta e un trattamento efficace.
- Fistola anale: interessa principalmente il canale anale e le ghiandole interne.
- Fistola perianale: si estende oltre il canale anale, coinvolgendo i tessuti circostanti.
Entrambe le condizioni possono causare sintomi simili, ma la fistola perianale tende ad avere una maggiore estensione e complessità.
I 5 Sintomi più comuni della fistola anale che è meglio non ignorare
I sintomi della fistola anale possono variare in base alla posizione e alla gravità della condizione.

Tuttavia, alcuni segnali comuni possono aiutarti a riconoscere questa patologia fin dalle fasi iniziali. Identificare i sintomi precocemente è fondamentale per evitare complicazioni e favorire una rapida diagnosi da parte dello specialista.
I sintomi comuni includono:
- Presenza di secrezioni (pus o sangue) dall’ano o dai tessuti perianali.
- Dolore e gonfiore nella zona perianale.
- Irritazione cutanea perianale.
- Comparsa di una “pallina” o di un ascesso ricorrente vicino all’ano.
- Febbre (nei casi più gravi).
Come capire se si ha la fistola anale?
Se noti secrezioni persistenti o la comparsa di un nodulo doloroso vicino all’ano, è importante consultare un proctologo.
Perché si formano?
Le fistole anali si formano spesso a seguito di un ascesso anale, ovvero un’infezione delle ghiandole anali. Può essere anche espressione di una malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI o IBD, come ad esempio il Morbo di Crohn) o, in rarissimi casi, di una neoplasia; l’esame istologico del tessuto prelevato può indirizzare verso tali patologie. Altre possibili cause sono:
- Infezioni croniche.
- Traumi nella zona anale.
- Interventi chirurgici precedenti.
Diagnosi, classificazione e trattamento
Una diagnosi accurata richiede una visita proctologica approfondita, spesso accompagnata da esami specifici come l’anoscopia o proctoscopia, l’ecografia endoanale o la risonanza magnetica della pelvi con mezzo di contrasto.
La fistola perianale viene classificata in base alla posizione del tragitto e ai rapporti anatomici che questo contrae con gli sfinteri anali (lo sfintere anale esterno e lo sfintere anale interno).

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La classificazione più utilizzata è quella di Sir A. Parks che le divide in superficiali o sottomucose (A), intersfinteriche (B), transfinteriche (C), sovrasfinteriche (D) ed extrasfinteriche (E) a seconda dell’interessamento degli sfinteri.
Come si guarisce da una fistola anale?
Il trattamento della fistola anale è quasi sempre chirurgico. Le opzioni includono:
- Fistulotomia: il metodo più comune, che prevede la sezione della fistola.
- Fistulectomia: l’asportazione della fistola.
- Posizionamento di un setone drenante o tranciante, cioè un filo di seta o sintetico che viene inserito per favorire il drenaggio e la guarigione graduale della fistola stessa.
- La LIFT (ligation of Intersphincteric fistula tract) cioè la legatura intersfinterica del tragitto fistoloso).
- La coartazione laser della fistola o tecnica FiLaC che ha l’obiettivo di chiudere il tramite fistoloso grazie all’azione dell’energia laser, erogata con una fibra ottica dedicata; tecnica semplice e minimamente invasiva che non compromette gli sfinteri anali, consente un veloce recupero delle normali attività e prevede uno scarso dolore post-operatorio.
Tempi di guarigione dopo l’intervento: cosa aspettarsi
La guarigione dipende da vari fattori: tipo di fistola, tecnica chirurgica utilizzata, condizioni generali del paziente. In genere, il recupero completo richiede da 2 a 6 settimane, durante le quali è importante seguire con precisione le indicazioni post-operatorie.
Se sospetti di avere una fistola anale o perianale, è importante consultare uno specialista per una diagnosi e un trattamento personalizzato
F.A.Q. Fistola anale e perianale
Quanto tempo ci mette una fistola a guarire?
La guarigione varia in base alla complessità della fistola e al tipo di intervento, ma generalmente richiede da alcune settimane a qualche mese.
Che pomata mettere su una fistola?
Le pomate antibiotiche o antinfiammatorie possono aiutare a gestire i sintomi e la fase acuta (ascesso anale), ma non rappresentano una cura definitiva. È fondamentale rivolgersi a uno specialista.
Quale antibiotico per fistola anale?
Gli antibiotici, come il metronidazolo o l’amoxicillina, possono essere prescritti per gestire l’infezione, ma il trattamento definitivo è chirurgico.
Cosa non mangiare con una fistola anale?
Evitare cibi irritanti come spezie, alcol e alimenti troppo grassi può far controllare i sintomi. Una dieta ricca di fibre è utile per prevenire la stitichezza e favorire la guarigione.
Come medicare una fistola aperta?
La medicazione di una fistola aperta dovrebbe essere eseguita sotto supervisione medica, seguendo protocolli igienici rigorosi per evitare infezioni.